Quello che gli uomini chiamano l’ombra del corpo non è l’ombra del corpo, ma è il corpo dell’anima.
(Oscar Wilde)
Il nuovo lavoro di Adriano Cascio, Imperfect Shadow, trova il suo focus, la sua ragione narrativa proprio in questo: nei riflessi dell’anima dei soggetti colti in un attimo di profonda e a tratti inconsapevole verità. Lo sguardo di Cascio buca le ombre e si fa luce che illumina un dettaglio: un viso, una mano, una silhouette, un movimento o un profilo. L’umana, consueta conosciuta, rassicurante quotidianità che s’ammanta di ombre, che si apre solo un momento alla luce , nella quale s’inerpica attento e sempre pieno di poetico rispetto lo sguardo del fotografo, restituendoci intatto il mistero più nascosto e ontologicamente rilevante della vita: l’anima dell’umanità.
Ed ecco che in questa Fanzine autoriale Cascio si fa da osservatore neutrale un attento esploratore che restituisce insieme all’anima dei suoi soggetti, l’anima dello sguardo che li ha colti. Frammenti di vita catturano così lo sguardo del lettore , che è eco inconsapevole dello sguardo del fotografo: una sedia a rotelle in una piazza deserta, l’eco di passi su un pavè sconnesso, rami contorti che incorniciamo il profilo di un volto scavato dal dolore.
Ombre che riflettono altre ombre, non meno consistenti perché non intessute di luce ma di emozioni nascoste.
Un racconto in bianco e nero eppure luminosissimo, in cui la vita si sustanzia di quello spleen che tanto era caro ai poeti romantici inglesi e che diventa filo conduttore delle scelte stilistiche di Cascio, inconsapevole forse erede di quella affascinante tradizione.
Buon viaggio fuori e dentro le vostre ombre!
Sonia Pampuri
Adriano Cascio
“Sono ossessionato e mi diverte guardare la gente.
Tutto si manifesta come uno spettacolo, osservare le persone nella vita quotidiana è come andare a vedere un’esibizione al Circo!”
Adriano Cascio
Nasco a Catania nel 1967 e mi trasferisco a Rapallo, dove adesso vivo. Inizio vent’anni fa come autodidatta e nel tempo frequento corsi e workshop di approfondimento.
Mi piace osservare la gente, ciò che traspare dai loro sguardi e dai loro semplici gesti, mi piace trasformare, attraverso la fotografia, l’ordinario in straordinario.
In questi anni dedicati alla fotografia, ho fatto esperienza spaziando tra i vari generi, con particolare interesse nella fotografia di strada, il reportage e la fotografia concettuale con riferimenti introspettivi.
Nel 2015, entro a far parte di ISP – Italian Street Photography.
Grazie a varie attività personali e in collaborazione con ISP, vengo inserito, da Street Hunters, nella short list dei 20 fotografi di strada più influenti dell’anno 2016.
Nel 2017 sono selezionato e partecipo alla “1^ Edizione della Triennale della Fotografia Italiana – Fondazione Arte Contemporanea”, svoltasi a Venezia nella splendida location di Palazzo Cà Zenobio.
Scrive su di me Pippo Pappalardo, storico e critico catanese:
“Il suo modo di fotografare, apparentemente istintivo ed immediato, in effetti, è lo strumento di ricerca di uno spazio e di un tempo di ciò che ama definire l’anima fotografica. Attraverso la fotografia, conduce su di se, una vera e propria indagine psicologica”.