Collective Exhibition @ Lettera Viva
Viale XX Settembre, 31/B - Trieste
lunedì 22 Ottobre 2018 - domenica 25 Novembre 2018
Progetti:
Christoph Montebelli – Sous La Lumière
Roberto Polillo – Towers & The City
Carlo Travaglini Allocatelli – The Secret Life Of Buildings
Lorenzo Leone – Ex Ss 162 Dir Del Centro Direzionale
Pygmalion Karatzas – Holarchies
Foto: Andrea Scirè, Andrea Venuti, Cate Franklyn, Clive Eariss, Emma Graziani, Fabrizio Picca, Francesco Garlaschelli, Frédéric Ducos, Giacomo Festa, Jean-Yves Coquelin, Leonardo Vitti, Lisa-Marie Kaspar, Marco Lambardi, Mattia Pasini, Michele Ginevra, Narcisse E. Esfahani, Nathanael Fournier, Ohad Zwigenberg, Paolo Manca, Riccardo Crevatin, Roberta Grubelli, Silvia Manginelli, Simona Minutolo, Steffen Ebert, Zoltán Vadászi.
Sous La Lumière
La serie “Sous la lumière” descrive i ritmi modernistici nei paesaggi urbani di tre affascinanti metropoli in Africa e nel Mediterraneo, oramai celebri per il loro modernismo architettonico: Casablanca, Dakar e Tel Aviv.
La serie ricerca la bellezza astratta nelle facciate degli edifici eretti principalmente tra gli anni ’30 e ’60 ed anche in tempi più recenti.
La scelta di Casablanca, Dakar and Tel Aviv per questo progetto è legata al loro essere dei campi di gioco del modernismo “sul mare e sotto la luce divina del sole del sud”.
Le tre città sono caratterizzate dalla loro genesi nel XX secolo: partendo da modesti insediamenti con non più di ventimila abitanti all’inizio del secolo, oggi contano tre, quattro, cinque milioni di persone.
Architetti modernisti e Bauhaus come Zevaco, Gouyon, Fleurant, Le Normand, Kabiri, Magidovitch o Spokoini usarono queste città per i loro esperimenti urbani; costruirono grattacieli esteticamente equilibrati, caratterizzati da strisce, ritmi e onde nelle facciate.
Il nome del progetto richiama una citazione di uno dei padri del modernismo, Le Corbusier, secondo il quale l’architettura è “il gioco sapiente, rigoroso e magnifico, dei volumi raggruppati sotto la luce”.
La serie è composta da trenta fotografie in bianco e nero.
Christoph Montebelli
Christoph Montebelli è un fotografo e scrittore austriaco-tedesco che lavora tra l’Europa e l’Africa.
Si è laureato presso le Università di Roma e Yale, dove ha studiato come borsista Fulbright.
Le sue opere fotografiche, che esplorano l’impatto visivo dell’urbanizzazione e della globalizzazione in particolare in Africa e nel Mediterraneo, sono state esposte a Londra, Casablanca e Berlino.
Christoph vive tra Lussemburgo, Casablanca, Roma e Berlino.
Towers & The City
Una serie nell’ambito del più ampio progetto Future & The City, una ricerca dei segni e dei semi, nelle grandi metropoli di oggi, di ciò che – forse – dominerà le città del futuro.
In questo caso, la torre come uno degli elementi archetipici di maggior impatto visivo della città verticale: a volte soluzioni urbanistiche per ottimizzare gli spazi, altre volte monumenti celebrativi per suscitare meraviglia o ammirazione.
Non un’analisi sistematica, ma un’esplorazione che segue l’ispirazione del momento – un processo largamente sperimentale, che si sviluppa istante per istante tenendo conto del contesto urbano in cui di volta in volta mi trovo.
In questo caso, le città di Miami, Shanghai, Singapore e Abu Dhabi.
Il movimento della fotocamera durante la ripresa, interagendo con gli elementi della scena, ne mostra gli aspetti nascosti, interazioni di forme, colori e significati che altrimenti non vedremmo, e ne nasconde i dettagli contingenti, producendo così una rappresentazione astratta, slegata dal tempo corrente.
Roberto Polillo
Milanese, classe 1946, Roberto Polillo ha fotografato oltre un centinaio di concerti di jazz negli anni ’60, realizzando una galleria molto completa di ritratti dei più noti musicisti dell’epoca.
Queste immagini sono state presentate in numerose mostre personali, e pubblicate in riviste, libri e CD.
Un’ampia selezione è stata raccolta nel suo libro fotografico “Swing, Bop & Free” (2006). A partire dagli anni ’70, Roberto si è dedicato all’informatica, come imprenditore e docente universitario.
Ha ripreso a occuparsi attivamente di fotografia nei primi anni del 2000, esplorando nuovi linguaggi artistici nella fotografia di viaggio, con l’obiettivo di rappresentare il genius locidi città e Paesi lontani.
E così è nato il progetto Impressions of the World, un’avventura artistica iniziata una dozzina di anni fa che lo ha portato in oltre venticinque Paesi, da Venezia al Medio e all’Estremo Oriente, al Nordamerica e all’America Centrale.
Nel progetto Future & The City, iniziato cinque anni fa,esplora ipotesi visive sulle città del futuro. Diverse anteprime sono state presentate in alcune città italiane, fra cui Milano, Venezia e Trieste e nel libro omonimo in edizione limitata Future & The City(2017).
The Secret Life Of Buildings
This project is based on the idea that the buildings that create the urban environments we live in are in fact mysterious objects, endowed with a secret life.
These images represent my attempt to unveil the hidden life of buildings and to visualize what is normally not perceived, something about them that is not immediately evident.
All these images are obtained through a deliberate and bold use of tonality and contrast in an effort to emphasize formal elements such as lines, shapes, shadows and symmetry.
Carlo Travaglini Allocatelli
Carlo Travaglini Allocatelli, Rome 1963.
My interest in photography dates back since I attended a course in photography at the Maine Photographic Workshops (USA) in 1980.
I have been mainly interested in black and white photography of landscapes and architecture.
However, only recently I began to share my work in exhibitions and international competitions.
Some of my photographs appeared in the online art magazine Diwali (2014) and in the collective exhibition at the Coronari111 Art Gallery (Rome, 2017).
Ex Ss 162 Dir Del Centro Direzionale
Un reportage che mostra la relazione tra il cavalcavia della ex Strada Statale 16 dir e il sottostante quartiere residenziale di Poggioreale sito nella periferia orientale di Napoli.
Le immagini sono rilevate principalmente in due strade di tale zona: Via nuova Poggioreale e Corso Malta. Nella prima è sito il carcere più affollato d’Italia ed il cimitero monumentale della città.
La seconda è sede del Genio Militare – Comando Infrastrutture Sud e via di accesso alla tangenziale cittadina.
Il filo conduttore è la costante presenza del cavalcavia della “ex SS 162 dir del Centro Direzionale” e dei piloni che lo sorreggono.
Una strada extraurbana che collega la città all’entroterra nord orientale di Napoli, alla A56 Tangenziale di Napoli, alla rete autostradale e alle superstrade locali quali la Circumvallazione Esterna di Napoli, l’Asse Mediano, l’Asse di Supporto Nola-Villa Literno e la Statale del Vesuvio.
Questa infrastruttura è radente i tetti delle case che generalmente non superano i due piani di altezza.
Data l’importanza e la varietà dei collegamenti di questa strada il traffico automobilistico in entrata e in uscita da Napoli è molto intenso, con punte di massimo affollamento nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio.
Soprattutto lo alimentano correnti di traffico provenienti dai comuni vesuviani dell’interno che vi si innestano provenienti dalla SS 268 del Vesuvio.
Queste strutture che sorvolano, sovrastano, sorpassano il quartiere escludendolo con la sua identità sono la metafora della società.
Vengono superati e ignorati l’habitat, l’identità di una comunità presistente, le sue relazioni, per sorpassare e correre verso altre mete gettando un fugace sguardo.
Sembra quasi, che il quartiere già inglobante una zona in cui la vita è passata (cimitero) o chiusa e sospesa (carcere) debba ancor più chiudersi su se stesso nel completo abbandono sotto piloni e viadotti.
Lorenzo Leone
36 anni, vivo a Napoli.
Lavoro come libero professionista Dottore Commercialista.
Il rapporto con la fotografia, oltre le incuriosite esperienze in età infantile ed adolescenziale, è sbocciato nel periodo universitario con la curiosità per macchina fotografica, sia digitale sia analogica, quale oggetto tecnologico.
Ora è diventato più consapevole anche attraverso l’approfondimento teorico, ed ho sviluppato attrazione per la rappresentazione del paesaggio e dell’architettura.
Affronto la vita con il desiderio che fotografare sia sempre più presente in essa.
Non ritengo di fare dialoghi, riflessioni, o altre particolari definizioni con cui vengono chiamati oggi i progetti fotografici.
Guardo la realtà, fotografo ciò che vedo, come lo vedo.
Holarchies – Architectural Holons
Design is the first signal of human intention. Architectural design is a prime example of tangible and intangible connections between matter and spirit. The title of the series is a reference to Arthur Koestler’s seminal book and his concept of holons – something that is simultaneously a whole and a part. This fractal like relationship of architectonic elements is meaningful in different levels of scale and perspective such as “in and out”, “up and down”, or “made up of, and make up”. A single detail of a structure can include within it the essence of the whole building – the “ghost in the shell”.
The exhibition consists of works from three larger groups of projects, both self-initiated and from commissioned assignments:
01. ‘EXPO Milano’ – a photographic presentation of the pavilions.
02. ‘Integral Lens’ – an integral approach to architectural photography.
03. ‘Future Memories’ – editorial architectural photography.
Selected images have received numerous distinctions from international photography competitions.
The exhibition is sponsored by Sky-Frame and Trif-Light.
Pygmalion Karatzas
Pygmalion Karatzas studied Architecture at the Technical University of Budapest, Urban Design at Heriot-Watt University in Edinburgh, and practiced architecture for 12 years.
Since 2013 he is focusing systematically on architectural and fine art photography, producing a portfolio of 200 architectural, commercial and artistic projects from Europe, USA and Middle East.
His images are regularly featured in Greek and international media, have received 46 distinctions from leading photographic competitions and the prestigious Fulbright Artist Scholarship award 2015-2016, and are part of private and public collections.
Since 2014 he is the photo editor for the Danish Architecture Center and a contributing photographer to Arcaid Images London and iStock Getty Images. Divisare Atlas of Architecture ranks him among the top 100 architectural photographers worldwide.
He has participated in exhibitions and fundraising in Greece, Italy, France, UK and USA, and produced 7 collections, with the ‘Integral Lens’ book receiving 3rd place at the PX3 Prix de la Photographie Paris and shortlisted at the Trieste Photo Days Book Award.
In affiliation with the University of Tennessee in Knoxville and prof.
Mark DeKay, their paper on a multi-perspectival approach to architectural photography was presented at the 3rd Integral European Conference and they will be conducting traveling workshops for students.
Through photojournalistic reportages, collaborations with architectural firms, businesses and organisations, as well as self-initiated projects, he exhibits his passion and dedication to the study, representation and dissemination of the built environment and its broader role as a cultural asset.