Il fotografo russo Ilya Shtutsa con il progetto Not Only Grey è il vincitore del TPD Book Award 2019, call gratuita per la selezione di un progetto fotografico autoriale da produrre come Libro. L’obbiettivo è dare la possibilità al fotografo vincitore di produrre e promuovere a livello internazionale il proprio progetto fotografico, che verrà pubblicato come volume cartaceo da dotART.
Not Only Grey è un progetto che racconta attraverso la street photography a stampo documentaristico uno spaccato reale dell’attuale Russia.
La premiazione e presentazione del libro si terrà sabato 26 ottobre 2019 presso la Sala Xenia (Riva 3 Novembre, 9) alle ore 19:45, alla presenza dell’autore, ospite del festival.
Il libro fotografico (124 pagine, edizione deluxe limitata) sarà disponibile per l’acquisto in anteprima presso la Sala Xenia, durante il weekend del festival, venerdì 25 ottobre (orario 10-20), sabato 26 ottobre (orario 10-21) e domenica 27 (orario 10-19).
La prima edizione del TPD Book Award, nel 2017, è stata vinta dal giapponese Tadashi Onishi con Lost in Shinjuku, mentre l’anno scorso ci sono stati due vincitori ex aequo: il greco Zisis Kardianos, con il progetto InLimbo e il giapponese Hiro Tanaka con Around 42nd and 7th.
Not Only Grey
“Il fotografo russo Boris Savelev diceva che diverse tonalità di grigio sono sorprendenti. Ho capito cosa intendeva solo dopo aver trascorso due inverni a San Pietroburgo. In questa fredda e maestosa città del nord, quando fa buio, tutti i colori sfumano nel grigio grigio, diventando letteralmente “diverse sfumature di grigio”. Per molto tempo, San Pietroburgo ha dipinto il grigio per me, e anche in estate, scattando foto colorate, ho pensato al grigio. Poi ho iniziato a cercare i colori e ho scoperto una cosa ovvia: che la città grigia diventa colorata quando arriva l’ora magica del crepuscolo.”
Ilya Shtutsa. “Sono nato nel 1972 nell’estremo oriente della Russia. Avevo circa 12 anni quando ho avuto in mano la mia prima macchina fotografica, una semplice Smena 8m. Credo che ogni bambino sovietico ne avesse una. Scattai foto a tutto ciò che mi circondava, ma quando compii 18 anni il mio interesse per la fotografia svanì. Mi ci sono voluti altri 20 anni per ritrovarlo. È successo quasi per caso, quando ho ricevuto un cellulare con una fotocamera molto piccola. La fotografia mi ha catturato la mente, e poi ho trovato un articolo in una rivista fotografica su Matt Stuart, Nick Turpin e David Solomons che mi ha fatto capire a cosa sono destinate le fotocamere. Dopo questo momento era solo questione di tempo prima che acquistassi la mia prima reflex digitale e iniziassi a girare in strada.”
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