Sulla costa orientale della Cina il futuro è già passato e il passato sembra non interessare più a nessuno. Le persone, e specialmente i giovani, stanno vivendo una realtà molto contraddittoria dove economia in pieno sviluppo, consumismo e tecnologia avanzatissima si scontrano con la presenza incombente di un “Grande Fratello” che tutto vede e registra.
Quello di Mariagrazia Beruffi è un tentativo di capire e penetrare un modo di essere tanto diverso dal nostro. Ma la comunicazione in quel mondo ha codici diversi. Infatti l’Occidente è abituato ad urlare opinioni e giudizi, che, anche se a volte in maniera perversa e distruttiva, riflettono sempre una ricerca di libertà e verità. In Cina, invece, il silenzio è assordante. Il pensiero, se è chiamato ad esprimere una presa di posizione su temi sensibili, non si svela.
Un “non detto” che sembra essere il risultato di un’ingenua e disarmante impotenza. La vita nella società frettolosa e distratta delle megalopoli va solo consumata, non pensata. E allora non ho fatto domande, né aspettato risposte.
Queste fotografie nascono da incontri casuali in strada, nei bar, in metropolitana e nei centri commerciali di Nanchino, Shanghai e Xiamen. Ma anche nelle vicine montagne dello Huangshan dove, durante i giorni di festa, le persone si riversano a frotte come formiche per ritrovare, forse, nella natura e nel territorio le loro radici, profonde e tortuose come la loro storia.
Cosa si nasconde dietro quegli sguardi spesso reticenti e delicati, come i sentimenti degli orientali, conosciuti per essere per lo più segreti, non posso saperlo, ma spesso è stato possibile creare, anche se in maniera fugace, empatia e condivisione anche di qualcosa di intimo, mai banale. Mi piace pensare di aver cercato, con leggerezza e rispetto, quella sottile linea tra la realtà e la fluttuante percezione che abbiamo di essa. Proprio come in un “Chinese Whisper” ( il gioco del telefono senza fili per il mondo anglofono ), un sussurro detto piano piano all’orecchio, sentito e poi riportato.
Sicuramente imperfetto, ma reale.