Michele Smargiassi, giornalista di Repubblica, incontra Andrè Gunthert, autore de L'Immagine condivisa. André Gunthert, ricercatore e professore associato di Storia visuale presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales, fornisce un’analisi indispensabile per comprendere meglio il ruolo dell’immagine fluida – smaterializzata, connessa, condivisa – nell’universo contemporaneo, con le sue nuove funzioni di espressione, comunicazione o socializzazione.
Dialogo organizzato dalla Rete delle Fototeche FVG, in particolare con Erpac, Università degli Studi di Udine e Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, Venerdì 9 novembre, presso l'Auditorium del Museo Revoltella, con orario 10-13.
L’immagine condivisa (Contrastobooks) è il libro di André Gunthert, ricercatore e professore associato di Storia visuale presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales. Un’analisi indispensabile per comprendere meglio il ruolo dell’immagine fluida – smaterializzata, connessa, condivisa – nell’universo contemporaneo, con le sue nuove funzioni di espressione, comunicazione o socializzazione. Il volume si apre con una approfondita prefazione di Michele Smargiassi.
Rivoluzione tecnica e fenomeno sociale, il digitale appartiene a quelle mutazioni che hanno trasformato in profondità le nostre pratiche e modificato la nostra percezione del mondo. Vero diario di viaggio dell’esperienza digitale, il volume di André Gunthert, tra i più acuti studiosi di cultura visuale, propone per la prima volta la storia di questi nuovi usi. Nel suo lavoro di ricerca Gunthert ha restituito nel dettaglio i dibattiti nel momento stesso in cui nascevano: il giornalismo partecipativo, la cultura della condivisione, la concorrenza amatoriale, la riconfigurazione dell’informazione, l’immagine conversazionale, la consacrazione del selfie… In L’immagine condivisa i diversi temi sono articolati e distribuiti in dodici diversi capitoli.
André Gunthert ci indica la strada, piena di trabocchetti ma entusiasmante, di una nuova comprensione della fotografia, mai così viva, come agente e non più solo come notaio del desiderio degli esseri umani di condividere le esperienze della propria vita con altri esseri umani.