Un fatto relativo al cambiamento climatico che oggi non può più essere ignorato è che il ghiaccio si sta sciogliendo, ma non solo negli oceani.
Permafrost: questo freddo sotterraneo considerato "eterno" è anch'esso vittima del riscaldamento globale. Il permafrost è la parte superiore della crosta terrestre, la cui temperatura rimane sotto lo zero e scende fino a -10°C. La sua profondità può estendersi fino a 1 km e mezzo.
In Russia, la Yakutia è la culla del permafrost e la sua parte più grande occupa una superficie di poco più di tre milioni di chilometri quadrati. Questa località della Siberia Orientale è conosciuta come il Polo del Freddo ed è caratterizzata da un clima continentale, caratterizzato da inverni lunghi con temperature inferiori a -40°-60°C ed estati brevi. Durante questo periodo, da 1 a 2 mesi, solo lo strato superiore della terra deve scongelarsi, consentendo così lo sviluppo della vegetazione, ma oggi, a causa del riscaldamento, è in corso un parziale disgelo degli strati profondi. Questo disgelo rappresenta numerosi disagi per le popolazioni locali: cedimento dei terreni, crollo di edifici, rottura di oleodotti, deformazione delle strade, disturbi negli ecosistemi.
Vivendo su una terra ricoperta di permafrost, le persone sono principalmente impegnate nell'allevamento di mucche, cavalli e renne.
A causa del freddo estremo invernale, le infrastrutture, tranne che nelle grandi città, non consentono di avere acqua corrente o servizi igienici all'interno della maggior parte delle abitazioni. Avendo un accesso molto difficile all'acqua, le persone prendono il ghiaccio dal fiume ghiacciato o ordinano la consegna tramite un trasportatore d'acqua che pompa l'acqua dai fiumi.
Il caldo estivo sempre più forte secca le falde acquifere, provocando l'incendio della torba nei suoli, il disseccamento della vegetazione, gli incendi boschivi e lo scioglimento del permafrost. Il villaggio di Oymyakon in Yakutia, noto come l'insediamento abitato permanentemente più freddo della Terra, è considerato un regolatore del clima diffondendone la freschezza.
Questo luogo è osservato da vicino dalle stazioni meteorologiche perché il suo riscaldamento e l’assenza del ciclone Oymyakon diventerebbero catastrofici per l’intero pianeta. Nonostante una temperatura media annuale piuttosto stabile, si sono già notate anomalie climatiche che provocano lo scioglimento del permafrost. Secondo i ricercatori, il permafrost potrebbe sciogliersi prima della fine di questo secolo, incidendo non solo sulle infrastrutture delle popolazioni locali, ma anche sulla quantità di gas serra e sullo stato della biosfera del nostro pianeta con il rilascio di metano, mercurio, antichi batteri e virus.