“Ritratti dalla Strada” – Salvatore Matarazzo / “Tornare” – Mariagrazia Beruffi / “My Town Siófok II” – Marietta Varga
Riva Tre Novembre / Angolo Via Mazzini - Trieste
venerdì 25 Ottobre 2019
12.00 - 12.45
Inaugurazione della tripla personale presso la Sala Xenia, sede principale del festival, presentata dall’Art Director Angelo Cucchetto
Tornare – Mariagrazia Beruffi
“Sono confuso, non so se sono gli occhi che guardano il mio paese fermo nel quadro o se è la mente che insegue l’immagine che ho dentro, indelebile”.
Così dice mentre guarda un quadro appeso in trattoria dove facciamo una sosta.
E’ una giornata speciale quella in cui Aldo ha deciso di tornare alla sua casa. Tutto è stato lasciato così a Strugnano da quel febbraio del 1947 in cui l’Istria è stata ceduta alla ex Yugoslavia e con Bianca, sua moglie, se ne è andato per sempre.
Una finestra rotta, un cortile, il muro di fronte, niente più ha le sembianze di casa. Flash di memoria riportano alla mente l’infanzia e la giovinezza vissute tra quelle pareti piene di crepe e di ragnatele. Ma anche le sparizioni, le foibe e la paura che li spinse alla fuga verso un futuro incerto.
Rivivono in silenzio il loro passato, perchè il racconto non può coinvolgere emotivamente chi non ha visto, sentito e pianto. “ È un ricordo, quello dell’Istria, destinato a sopravvivere, nell’animo di chi più non vi risiede, per il fuggevole momento di una sola generazione, l’ultima rimasta”.
(Eugenio Scalfari dalla prefazione al libro di Gianni Giuricin “ Istria maledetta”)
Tradurre in immagini le loro memorie è stato un po’ come profanare i loro sentimenti più intimi e per questo ringrazio Bianca e Aldo Paoli per la grande disponibilità a rivivere quei momenti che sono appartenuti anche ad altri 300 mila esuli istriani sparsi in tutto il mondo.
Ritratti dalla Strada – Salvatore Matarazzo
“Fermo! Voglio farti una foto” Esclamo con voce forte e decisa prima di fare un “Ritratto Dalla Strada”. Non lascio il tempo di ragionare al soggetto, è questione di istanti, finchè lo tengo in una situazione tra indecisione curiosità e sorpesa posso permettermi di guidare la situazione.
Un istante dopo è troppo, il soggetto potrebbe alzare la maschera e non sarebbe più un “Ritratto Dalla Strada”
I miei soggetti sono persone comuni ma spesso stravaganti. Mi piace il fascino del rischio e del voyeurismo implicito nell’atto di fotografare. Osservo fra mille volti e ne scelgo alcuni, per me la strada è un Reality Show, i social e la tecnologia hanno liberato la fotografia da tanti antichi e arcaici stereotopi, ogni persona è pronta ad esibirsi e essere fotografata basta una piccola spinta e può avvenire con un complimento, un apprezzamento o anche solo: “Fermo lì” e arrivano subito i “15 minuti di celebrità”, loro non sanno chi sono e mi guardo bene dal dirlo, potrei essere un regista che deve girare un film, oppure un procacciatore di volti nuovi che li renderà famosi. Ma non uso l’inganno, sfrutto semplicemente i tempi attuali, i media ma sopratutto la televisione e ultimamente Internet danno la percezione globale che da un momento all’altro tutti possono diventare famosi. Mi colloco qui fra realtà e fantasia e non svelo mai chi sono fin dopo lo scatto.
Si tratta del mio continuo sperimentare azioni e reazioni al fotografo e alla fotografia in un modo secco, repentino e audace, amo far notare che il soggetto sa che sta per essere fotografato.
I Ritratti Dalla Strada potrebbero essere un esperimento sociale, una sorta di “specchio nero” dove l’osservatore può cercarsi nel volto di qualcun’altro, trovare delle somiglianze e confrontarsi. Immagini ciniche che raccontano il contemporaneo, senza troppi giochi e inganni ma con una visione nichilista e cinica che riesce a creare un estetica tutta sua.
My Town Siófok II – Marietta Varga
“Raramente qualcosa nella realtà sembra lo stesso dei nostri ricordi. Questa mattina è stata la prima volta in tanto tempo che sono stata in grado di vedere la mia città natale esattamente come esiste nella mia mente.
La piccola città in cui sono cresciuta si chiama Siófok, in Ungheria, e si trova proprio sulla riva del lago di Balaton, il più grande lago dell’Europa centrale.
È spesso chiamata la capitale estiva del paese a causa della sua posizione turistica, con 25.000 abitanti che in estate salgono spesso di sette volte.
Per la maggior parte delle persone Siófok è noto solo come luogo di villeggiatura, con il lago blu e i felici momenti estivi, tuttavia chi cresce qui può vedere la città in un modo completamente diverso.
I luoghi e le cose importanti per me sono totalmente diversi da quelli che sono piaciuti e ricordati dai turisti, e sento che è così che dovrebbe essere. Ho lasciato questo posto 10 anni fa e ogni volta che torno provo una profonda nostalgia.
Penso che crescere qui, ed essere un locale, sia una situazione fortunata in quanto mi permette di mostrare questo posto in un contesto insolito e inaspettato.”