Vernissage mostra “Vedute e visioni di Porto Vecchio”
Via Gioacchino Rossini, 4 - Trieste
giovedì 24 Ottobre 2019
17.00 - 18.00
Alla presenza dell’Assessore alla Cultura, Giorgio Rossi, della dott. Laura Carlini Fanfogna, direttrice del Servizio Musei e Biblioteche del Comune di Trieste, del PO Musei di Storia ed arte Stefano Bianchi.
Inaugurazione della mostra fotografica Vedute e visioni di Porto Vecchio negli scatti della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte e dintorni (24 ottobre 2019-6 gennaio 2020).
L’excursus fotografico, curato da Claudia Colecchia, responsabile della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, comprende le foto storiche di Giuseppe Wulz, Anna Scrinzi, Alois Beer, Giornalfoto, Adriano de Rota, Ugo Borsatti e le foto più recenti di Gabriele Basilico, del fotografo della Fototeca Marino Ierman, Eugenio Novajra custodite nella Fototeca dei Civici Musei oltre a quelle del fotografo Graziano Perotti che partecipa all’esposizione in occasione del Trieste Photo Days. Una selezione delle foto realizzate nell’ambito dell’Instameet di Porto Vecchio, organizzato con l’Assessorato alla Comunicazione, saranno proposti in mostra.
L’inaugurazione sarà seguita da una conversazione con gli autori Graziano Perotti, Eugenio Novajra, Marino Ierman e la curatrice in Sala Bazlen.
Dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 17
Ingresso libero
Un porto è sempre un porto, cioè una realtà fluente, l’immagine della vita, ricorda Giani Stuparich in un articolo apparso su “Il Tempo”, il 4 febbraio 1960.
Palcoscenico della memoria, per citare Paolo Costantini, il Porto Vecchio è da sempre oggetto d’interesse da parte dei fotografi triestini e non. Le rappresentazioni fotografiche costituiscono una testimonianza interessante per vedere un’istituzione che è componente essenziale dell’identità cittadina.
La scelta di esporre nella Sala Selva di Palazzo Gopcevich non è casuale: oltre a ospitare la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, che conserva quasi 3 milioni di beni fotografici dal 1840 a oggi, non si può non ricordare che il Porto Vecchio si estende dallo sbocco del Canale di Ponte Rosso, su cui il palazzo ha un affaccio privilegiato, sino a Barcola. Comprende cinque moli originari, la diga foranea risalente al 1875, la Centrale idrodinamica, la Sottostazione elettrica di riconversione, magazzini, hangars, banchine di carico e scarico merci.
Il percorso espositivo si concentra principalmente su quella porzione di Porto Vecchio che oggi sta rinascendo a nuovi usi, e si articola in più sezioni.
La quantità e qualità delle fonti iconografiche dedicate al Porto, dalla sua nascita a oggi, offrono un percorso narrativo attraverso le immagini, testimone anche dell’evoluzione delle tecniche fotografiche: dalle origini sino alle più recenti fotografie digitali d’autore per arrivare a quelle postate nel social network Instagram.
L’esposizione è completata da una selezione degli scatti realizzati in occasione dell’Instameet svoltosi a Porto Vecchio, nel marzo scorso, nell’ambito della manifestazione della Settimana dell’Amministrazione, promossa dagli assessorati alla Cultura e alla Comunicazione in collaborazione con gli Igers FVG e Pasocial. In questo caso, si tratta di testimonianze visive condivise in modo ubiquo, orizzontale e simultaneo che, al di là del valore estetico, posseggono un valore documentale perché, come sostiene André Gunthert, consentono alla fotografia amatoriale di contribuire alla costruzione del racconto dell’attualità e alla sua preservazione.
Tutte insieme offrono un accattivante puzzle del volto e della stratificazione storica di una partizione grandemente significativa della città: molteplici sguardi spaziano in libertà dalle vedute a singoli elementi, vitali o abbandonati, proponendo punti di vista inediti.
E le immagini si caricano di significati palesi e latenti per ciò che mostrano e per ciò che non mostrano, svelando contemporaneamente la realtà fluente del luogo e l’autoritratto dei singoli flaneur.