Mentre ci avviciniamo all’1 marzo, data di apertura del prossimo URBAN Photo Awards, ci teniamo ad anticiparvi alcune novità che caratterizzeranno l’edizione 2020 del contest.
Una su tutte, la nuova sezione URBAN Book Award, che andrà ad aggiungersi alle sezioni “storiche” dedicate alle Foto Singole e ai Progetti & Portfolio.
La sezione URBAN Book Award è pensata per i fotografi a cui va un po’ stretto il limite di 12 foto della sezione Progetti & Portfolio e desiderano proporre progetti più estesi (o versioni estese dello stesso progetto in gara su Progetti & Portfolio), concepiti come “dummy”, ovvero bozze di libri fotografici fino a 128 pagine, siano essi pdf con l’ossatura definita, oppure sequenze di foto.
L’obbiettivo sarà dare la possibilità al fotografo vincitore di produrre e promuovere a livello internazionale il proprio progetto fotografico autoriale, che verrà pubblicato come volume cartaceo da dotART / URBAN e presentato ufficialmente nell’ambito di Trieste Photo Days 2020.
URBAN Book Award prenderà il posto del TPD Book Award, la “call for dummies” lanciata negli ultimi 3 anni in occasione del festival triestino, attraverso la quale abbiamo potuto scoprire, premiare e supportare diversi talenti: nel 2017, il giapponese Tadashi Onishi con Lost in Shinjuku, nel 2018 il greco Zisis Kardianos, con il progetto InLimbo e il giapponese Hiro Tanaka con Around 42nd and 7th, nel 2019 il fotografo russo Ilya Shtutsa con il progetto Not Only Grey.
I “dummy” in gara verranno valutati dalla giuria, per poi passare a un giurato d’eccezione (che vi sveleremo nelle prossime settimane), il quale sceglierà e premierà personalmente il progetto vincitore al Trieste Photo Days 2020. L’autore sarà invitato come ospite d’onore del festival, per presentare il proprio libro. Una selezione di foto del libro sarà inoltre esposta in una personale nell’ambito del Trieste Photo Fringe.