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La Fotografia continua a unire: il successo di Trieste Photo Days 2020

Tempo di bilanci per questa insolita settima edizione di Trieste Photo Days, il cui programma è stato inevitabilmente segnato dall’emergenza Covid-19, che ha imposto defezioni da parte di alcuni degli ospiti principali (in primis i super-ospiti Alex Webb e Rebecca Norris Webb) e diverse modifiche agli eventi (tra cui la chiusura anticipata delle mostre lo scorso 3 novembre).

Da un lato, la pandemia ha rappresentato uno stimolo per diffondere la cultura della fotografia in modo diverso e innovativo (il festival si è aperto idealmente ad aprile, con i TPD Digital Talks 2020, una fortunata serie di talk online con alcuni dei fotografi ospitati al festival negli ultimi anni). Dall’altro lato, dotART è riuscita quest’anno ad allestire alcune delle più grandi e importanti mostre nella storia del festival, in sinergia con i suoi partner istituzionali.

Tra i principali eventi, spiccavano senz’altre le “tappe” del Photo Days Tour di Aquileia (Palazzo Meizlik) e Cormòns (Museo del Territorio): due grandi mostre diffuse che racchiudevano i progetti originali della piattaforma Exhibit Around Sulle tracce dello stato Patriarcale di Aquileia, Generazioni e Staying Home Together, contaminati dal meglio della street photography di URBAN Photo Awards. Queste mostre, in particolare quella sul Patriarcato di Aquileia, sono state rese possibili grazie alla collaborazione con i Comundi di Aquielia e Cormòns, il Segretariato Regionale del MiBACT FVG, la Direzione Regionale Musei e il Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli.
La duplice inaugurazione alla presenza delle autorità, sabato 17 ottobre, ha riscosso un grande successo di pubblico. Tra gli interventi, quello di Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia, e Angela Borzacconi, direttrice del Museo Archeologico di Cividale, la quale ha collaborato al volume sul Patriarcato in veste di consulente scientifica.

Il weekend di punta del festival si è svolto in un circuito di sedi espositive del capoluogo giuliano il 23, 24 e 25 ottobre 2020, nel pieno rispetto delle norme di distanziamento anti-Covid. Tre giorni ricchi di eventi, tra esposizioni, workshop, proiezioni, contest, incontri e presentazione di libri, culminati con l’incontro in streaming con i super-ospiti Alex Webb e Rebecca Norris Webb, che da New York hanno incoronato il fotografo americano Harry Giglio vincitore assoluto del concorso URBAN 2020 Photo Awards. Sempre nell’ambito della premiazione, lo street photographer inglese Nick Turpin, in collegamento da Londra, ha premiato Valeria Sacchetti quale vincitrice dell’URBAN Book Award. Presente in sala anche Alain Schroeder, “Miglior Autore” per il secondo anno di fila del contest.

L’emergenza Covid non ha scalfito l’entusiasmo del pubblico per le decine di mostre di artisti italiani e stranieri (quasi 1.400 foto esposte) presentate al festival. Tra queste: la mostra This is not Korea di Alain Schroeder presso il Civico Museo d’Arte Orientale, ideata e realizzata dai Civici Musei di Storia ed Arte del Comune di Trieste, con la direzione di Laura Carlini Fanfogna, direttrice del Servizio Musei e Biblioteche, a cura di Michela Messina, conservatore del Civico Museo d’Arte Orientale e Claudia Colecchia, responsabile della Fototeca e della Biblioteca dei Civici Musei di Storia ed Arte. La mostra-premio di URBAN Photo Awards al Museo Sartorio (esposti quattro progetti finalisti di Julia Runge, Chiara Panariti & Gianfranco Ferraro, Romain Thiery e Antonio Tartaglia). La collettiva di oltre 150 foto Chromantic, un tributo ad Alex Webb presso la Sala Veruda. Per la prima volta in Italia la mostra Women Street Photographers, nata dal fortunatissimo profilo Instagram creato dalla fotografa newyorkese Gulnara Samoilova, presentata da Ximena Echague venerdì 23 ottobre. La collettiva dei vincitori di URBAN 2020 Photo Awards, le foto del progetto Trieste, passato, presente e futuro e le personali Cronache immaginarie di un domatore di cavalli di Lorenzo Zoppolato e Thank God for my life di Carlo Barberio.

Erano in programma alla Sala Xenia diversi incontri e presentazioni, articolate durante il weekend centrale. Francesco Cito, una leggenda della fotografia italiana, ha ritirato (virutalmente) il Premio TPD alla carriera. Spazio anche agli workshop: Utopia Melara di Graziano Perotti, già sold out da mesi, e Trieste by night, a cura del fotografo siciliano Francesco Faraci. A coronare il programma principale, le mostre del Trieste Photo Fringe, “festival diffuso” di Trieste Photo Days che si svolgeva in un circuito selezionato di locali del centro città e racchiudeva collettive e personali di autori da tutto il mondo. Quest’anno il circuito Fringe contava 20 sedi espositive per oltre 500 foto in mostra.

Trieste Photo Days 2020 è promosso dall’associazione culturale dotART, in collaborazione con il Servizio Musei e Biblioteche e il Servizio Promozione Turistica, Eventi Culturali e Sportivi del Comune di Trieste, il Segretariato regionale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo per il Friuli Venezia Giulia, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali, la main partnership di Install.Pro, Unicusano Trieste, Rete Ferroviaria Italiana e Gap, e la direzione artistica di Angelo Cucchetto.