Fotografa, reporter e documentarista, Monika Bulaj (Varsavia, 1966), svolge la sua ricerca sui confini delle fedi, minoranze etniche e religiose, popoli nomadi, migranti, intoccabili, diseredati, in Europa ed Asia, in Africa e nei Caraibi.
Pubblica con La Repubblica, Corriere della Sera, Gazeta Wyborcza, Revue XXI, Internazionale, Geo, Courier International, National Geographic, Time Lightbox, The New York Times Lens, Al Jazeera.
Ha studiato filologia all’Università di Varsavia, e seguito corsi di antropologia, filosofia, teologia. Autodidatta in fotografia. Ha studiato teatro di ricerca e danza. Attrice, insegnante e regista teatrale fino al 2002. Insegna contemporaneamente fotografia, teatro di strada e trampoli ai bambini nelle comunità a rischio. Scrive in italiano e polacco, parla otto lingue, ha tre figli.
Ha diretto e sceneggiato il film documentario “Figli di Noè” e firmato la sceneggiatura di “Romani Rat “, diretto nel 2002 da M. Orlandi, sul genocidio dei Rom da parte dei nazisti durante la seconda guerra mondiale (Porrajmos, “il grande divoratore” in romaní), realizzato con il contributo di Shoah Visual History Foundation.
Ha pubblicato libri di reportage letterario e fotografico, con Alinari, Skira, Frassinelli, Electa, Feltrinelli, Bruno Mondadori.
Il suo ultimo libro “Nur. La luce nascosta dell’Afghanistan”, scelto da TIME come uno dei migliori libri fotografici del 2013, è attualmente esaurito e fuori catalogo.
Svolge una costante attività didattica, ha prodotto un centinaio di mostre fotografiche tra l’Europa, New York e Il Cairo. «Il mio obiettivo – ha asserito in occasione della TED Global Fellowship 2011 – è quello di mostrare le luci nascoste dietro il sipario del grande gioco, i piccoli mondi ignorati dai media e dai profeti di un conflitto globale».
www.monikabulaj.com